• Bonus sulla prima casa in eredità anche con dichiarazione di successione dopo un anno

    Informazione Fiscale Dec 21, 2024 | 13:06 pm

    Bonus sulla prima casa in eredità anche con dichiarazione di successione dopo un anno

    Spazio al bonus prima casa in caso di immobili in eredità anche con la dichiarazione di successione inviata dopo i 12 mesi. L'Agenzia delle Entrate con la risoluzione n. 66/E del 20 dicembre fornisce chiarimenti su regole e termini da rispettare

    Il bonus prima casa può essere richiesto, per gli immobili in eredità, anche in caso di dichiarazione di successione presentata dopo i 12 mesi, nel rispetto di specifiche scadenze.

    A fornire un’indicazione univoca è la risoluzione n. 66 pubblicata dall’Agenzia delle Entrate il 20 dicembre 2024.

    La possibilità di fruire delle agevolazioni si estende anche alle ipotesi di dichiarazione di successione integrativa o correttiva, in caso di errori o omissioni in quella già trasmessa.

    Bonus sulla prima casa in eredità anche con dichiarazione di successione dopo un anno

    La risoluzione del 20 dicembre punta a fornire un comportamento univoco da parte degli uffici nelle ipotesi di presentazione della dichiarazione di successione oltre il termine di 12 mesi, ai fini dell’accesso al bonus prima casa.

    L’Agenzia delle Entrate sposa la soluzione più favorevole per il contribuente, ammettendo la possibilità di accesso alle agevolazioni anche in caso di invio tardivo, così come nelle ipotesi di correzione o integrazione della dichiarazione trasmessa nei tempi.

    Il bonus prima casa, che consente di ridurre le imposte ipotecarie e catastali anche in caso di successioni o donazioni, deve essere richiesto all’interno della dichiarazione di successione, evidenziando la presenza dei requisiti d’accesso al momento del trasferimento dell’immobile.

    In presenza delle condizioni previste, il bonus prima casa non richiesto all’apertura della successione può essere applicato anche successivamente, presentando una dichiarazione integrativa o sostitutiva della precedente.

    Agenzia delle Entrate - risoluzione n. 66 del 20 dicembre 2024
    Bonus sulla prima casa in eredità, i chiarimenti del Fisco in caso di dichiarazione di successione omessa, sostitutiva o integrativa

    Dichiarazione di successione per il bonus prima casa, le scadenze per integrazioni e sostituzioni

    Sul fronte dei tempi da rispettare, l’Agenzia delle Entrate richiama la risoluzione n. 8/2012, con la quale è stato chiarito che è possibile rettificare gli errori contenuti nella dichiarazione di successione prima della notifica degli avvisi di rettifica e di liquidazione delle maggiori imposte dovute.

    Una regola che si applica anche ai fini della richiesta del bonus prima casa per l’immobile acquisito in eredità: la scadenza per l’invio della dichiarazione integrativa e successiva è quindi legato alla notifica di avvisi da parte dell’Agenzia delle Entrate.

    Dichiarazione di successione omessa, bonus prima casa entro 5 anni

    L’applicazione del bonus prima casa, in caso di dichiarazione omessa, segue invece i termini di decadenza per le attività di accertamento.

    Sono quindi 5 gli anni a disposizione, calcolati a decorrere dal termine ordinario di presentazione della successione, per trasmettere la dichiarazione ai fini dell’applicazione delle agevolazioni sulle imposte dovute.

    Su questo punto l’Agenzia delle Entrate ricorda che ai sensi dell’articolo 27 del Tus, comma 4:

    “Se la dichiarazione della successione è stata omessa l’imposta è accertata e liquidata d’ufficio a norma dell’art. 35. Se è stata omessa la dichiarazione sostitutiva o la dichiarazione integrativa di cui all’art. 28, comma 6, si procede d’ufficio, rispettivamente, alla riliquidazione dell’imposta o alla liquidazione della maggiore imposta. L’avviso deve essere notificato entro il termine di decadenza di cinque anni dalla scadenza del termine per la presentazione della dichiarazione omessa”.

    Dal punto di vista operativo quindi, in caso di dichiarazione presentata dopo il termine di 12 mesi ma comunque entro il termine di decadenza dell’azione di accertamento (e prima della notifica dell’avviso di accertamento d’ufficio), gli uffici sono tenuti a liquidare la dichiarazione, applicando le sanzioni previste per omessa o tardiva presentazione.

    Stop al bonus prima casa nella dichiarazione tardiva in assenza del trasferimento della residenza entro 18 mesi

    L’applicazione del bonus prima casa con dichiarazione tardiva è subordinato al rispetto dei requisiti previsti per fruire delle agevolazioni.

    Su questo punto la risoluzione n. 66 specifica che, in caso di dichiarazione di successione presentata dopo il termine di 18 mesi per il trasferimento della residenza nel Comune di ubicazione dell’immobile, il bonus prima casa non può essere richiesto, mancando il requisito previsto al momento dell’apertura della successione.

    Un limite chiaro, considerando che la dichiarazione di voler stabilire la residenza deve essere resa, a pena di decadenza, dall’acquirente, nell’atto di acquisto, o nell’atto integrativo prima dello scadere del termine dei diciotto mesi.

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  • I bonus per le famiglie nella Legge di Bilancio 2025

    Informazione Fiscale Dec 21, 2024 | 11:44 am

    I bonus per le famiglie nella Legge di Bilancio 2025

    Dai 1.000 euro per i nuovi nati alle novità del bonus nido, tutte le misure per le famiglie contenute nella Legge di Bilancio 2025

    Un bonus di 1.000 euro per i nuovi nati, bonus nido potenziato, decontribuzione per le lavoratrici madre, anche autonome, e non solo: la Legge di Bilancio 2025 si presenta ricca di misure per le famiglie.

    Nell’ottica di potenziare gli strumenti a sostegno della genitorialità, e ripercorrendo il solco di interventi già previsti negli scorsi anni, il testo della Manovra approvato dalla Camera il 20 dicembre - atteso in Senato per l’ok definitivo - prevede numerose novità.

    L’esame delle principali misure e dei bonus per le famiglie in arrivo nel 2025.

    Bonus famiglie 2025: 1.000 euro per i nuovi nati

    Dal 1° gennaio 2025 sarà in vigore un nuovo bonus bebè, l’assegno una tantum di 1.000 euro riconosciuto per ogni figlio nato o adottato a partire dal prossimo anno.

    Questa una delle novità per le famiglie previste dalla Legge di Bilancio 2025, introdotta già con il testo approvato dal Governo lo scorso 16 ottobre e che non ha subito modifiche nel corso dell’iter di discussione alla Camera.

    A poterne beneficiare saranno le famiglie con ISEE non superiore a 40.000 euro, valore che si calcolerà al netto degli importi erogati a titolo di assegno unico.

    L’avvio dell’agevolazione è subordinato alla pubblicazione di un’apposita circolare INPS che, tra gli altri aspetti, dovrà dettagliare regole e tempi per presentare domanda. L’articolo 1, comma 206 della Legge di Bilancio prevede che l’erogazione avvenga nel mese successivo a quello di nascita o adozione.

    Il bonus di 1.000 euro sarà in ogni caso erogato una tantum e non concorrerà alla formazione del reddito del percettore ai fini IRPEF.

    Bonus nido anche nel 2025, sale l’importo per le famiglie

    Il bonus nido esce potenziato dalla Legge di Bilancio 2025. A partire dal 1° gennaio, potranno contare sul rimborso delle rette fino a 3.600 euro anche le famiglie con un solo figlio o con altri figli di età superiore a 10 anni, a condizione che l’agevolazione venga richiesta per bambini nati a partire dal 1° gennaio 2024.

    La Manovra ha eliminato infatti il requisito relativo alla presenza nel nucleo familiare di un altro figlio di età inferiore a 10 anni, introdotto lo scorso anno e che rappresentava una delle condizioni per l’accesso al rimborso più alto previsto dal bonus nido.

    Oltre alla condizione relativa alla nascita del figlio o della figlia per il quale si richiede il beneficio dopo il 31 dicembre 2023, resta il tetto ISEE di 40.000 euro.
    La Legge di Bilancio 2025 prevede inoltre l’esclusione dell’assegno unico dal calcolo dell’ISEE che verrà preso in considerazione ai fini del bonus asilo nido.

    Bonus famiglie 2025, potenziato anche il congedo parentale

    Tra le novità a sostegno della famiglia previste dal 1° gennaio 2025 vi èanche un intervento volto al potenziamento del congedo parentale: salgono a 3 i mesi indennizzati all’80 per cento della retribuzione.

    Restano fermi i criteri di accesso alla misura: la maggiorazione dell’indennità può essere richiesta sia dal padre sia dalla madre entro i 6 anni di vita del bambino o della bambina (o dall’ingresso in famiglia in caso di adozione). È riconosciuta ai genitori in alternativa tra loro.

    Bonus mamme nel 2025 anche alle autonome, lo sgravio diventa parziale

    La Legge di Bilancio 2025 conferma anche il bonus mamme, la decontribuzione per le lavoratrici madre.

    Cambia però sia il valore dello sgravio contributivo che la platea delle beneficiarie.
    Sul primo punto, rispetto al bonus contributivo del 100 per cento, fino a 3.000 euro annui, riconosciuto alle lavoratrici madri dipendenti titolari di rapporto a tempo indeterminato e con almeno due figli, lo sconto diventerà parziale e sarà un apposito decreto attuativo MEF-MLPS a definire i dettagli.

    Sul fronte delle beneficiarie, l’agevolazione viene estesa anche alle lavoratrici autonome, escluse dal bonus nel 2024 assieme alle lavoratrici domestiche e a quelle con rapporto a tempo determinato.

    Nello specifico il bonus dal 2025 spetterà anche alle lavoratrici autonome che che percepiscono almeno uno tra:

    • redditi di lavoro autonomo;
    • redditi d’impresa in contabilità ordinaria;
    • redditi d’impresa in contabilità semplificata;
    • redditi da partecipazione.

    Inoltre, è prevista la condizione che le lavoratrici in questione non abbiano aderito al regime forfettario.
    L’esonero contributivo spetterà a condizione che la retribuzione o il reddito imponibile ai fini previdenziali non sia superiore a 40.000 euro su base annua.

    Il requisito reddituale non riguarda solo le lavoratrici autonome ma si applica anche alla generalità delle lavoratrici dipendenti.

    Infine, per il 2025 vengono introdotte anche ulteriori modifiche a i requisiti per la concessione dell’esonero. Si dispone in particolare che le lavoratrici debbano essere madri di due o più figli e che il bonus spetta fino al mese del compimento del decimo anno di età del figlio più piccolo.

    A partire dal 2027 poi, se le lavoratrici sono madri di tre o più figli, l’esonero spetterà fino al mese del compimento del diciottesimo anno di età del figlio più piccolo.

    Verso un bonus per le attività sportive dei figli

    Nel corso dell’esame alla Camera, la Legge di Bilancio 2025 si è arricchita con un’ulteriore agevolazione per le famiglie.

    Con un totale di 30 milioni in campo debutta un bonus sport e attività ricreative, riservato ai nuclei familiari con un ISEE fino a 15.000 euro e relativo ai figli e alle figlie fiscalmente a carico, con un’età compresa tra i 6 e i 14 anni.

    L’agevolazione finanzierà le prestazioni sportive e ricreative erogate in periodi extra scolastici da parte delle associazioni e società sportive dilettantistiche, iscritte al Registro nazionale delle attività sportive dilettantistiche (RASD), e degli enti del Terzo settore, iscritti al Registro unico nazionale del Terzo settore (RUNTS).

    L’importo dell’agevolazione, così come le regole d’accesso, saranno stabilite tramite un decreto attuativo adottato dalla Presidente del Consiglio dei Ministri e rappresenterà un “concorso al rimborso per le prestazioni sportive e ricreative erogate in favore delle famiglie”.

    Arriva anche un bonus mensa per le famiglie in difficoltà

    La Legge di bilancio 2025 istituisce anche un “Fondo per il contrasto alla povertà alimentare a scuola”.

    La misura è volta ad aiutare quelle famiglie che versino in condizione di particolare disagio economico, erogando loro un contributo che permetta di affrontare le spese legate al pagamento delle rette da versare per fruire dei servizi di mensa all’interno delle scuole.

    L’agevolazione è prevista solo per le scuole primarie.

    In particolare, per gli anni 2025 e 2026 è previsto un fondo di 500.000 euro, mentre per l’anno 2027 si avrà un incremento, portando la disponibilità a un milione di euro.
    Le modalità attraverso cui i contributi saranno erogati saranno stabilite da un apposito decreto ministeriale che verrà pubblicato in data da definirsi.

    Non solo bonus: taglio alle detrazioni per i figli a carico over 30 dal 1° gennaio 2025

    Non sarà solo una nuova stagione di bonus e agevolazioni, ma anche di tagli che interesseranno le agevolazioni riconosciute per i figli ormai adulti.

    Dal 1° gennaio 2025 la detrazione per i figli a carico, cioè il bonus fiscale pari a 950 euro - progressivamente ridotto all’aumentare del reddito - spetterà solo per i figli di età non superiore a 30 anni.

    Resta il sistema di “staffetta” con l’assegno unico e così come previsto attualmente la detrazione per i figli a carico scatterà dai 21 anni e fino per l’appunto al compimento del trentesimo anno di età.

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  • Corso gratuito di Welfare Aziendale

    Informazione Fiscale Dec 9, 2024 | 13:24 pm

    Corso gratuito di Welfare Aziendale

    Attraverso il welfare aziendale è possibile creare opportunità di crescita importanti per lavoratrici, lavoratori ed aziende. Nel corso gratuito che inizierà a novembre approfondiremo il quadro normativo di riferimento, le strategie principali e le modalità di applicazione pratica

    A partire dal mese di febbraio 2025 si terrà la terza edizione del corso gratuito inWelfare Aziendale.

    Dopo aver chiuso le iscrizioni alle prime due edizioni del corso, che si terranno in queste settimane, abbiamo deciso di aprire una terza finestra per tutte le persone interessate, considerando soprattutto il crescente interesse dimostrato dalle nostre lettrici e dai nostri lettori nei confronti di questa occasione formativa.

    Chi si volesse iscrivere può quindi già farlo oggi, compilando l’apposito form che trovate su questa pagina.

    Destinatari del corso saranno lavoratrici e lavoratori dipendenti delle aziende e degli studi professionali che si occupano di risorse umane, buste paga e amministrazione aziendale.

    Il corso consentirà loro di approfondire alcune conoscenze teorico-pratiche utili a:

    • conoscere il quadro normativo di riferimento, soprattutto fiscale, del Welfare Aziendale, conoscendo quindi quelle che sono le principali agevolazioni fiscali e contributive che producono vantaggi sia lato azienda che lato lavoratrici e lavoratori;
    • analizzare le principali teorie in materia di strategie e piani di Welfare Aziendale;
    • costruire un piano di Welfare Aziendale da applicare in azienda, con l’obiettivo di produrre vantaggi concreti, sia economici che professionali, per lavoratrici e lavoratori e azienda. Si pensi, a titolo di esempio, agli strumenti di ottimizzazione fiscale offerti da fringe benefit, rimborsi chilometri, rimborsi forfettari, ecc: si analizzeranno queste fattispecie dal punto di vista operativo.

    “Welfare Aziendale”: la struttura del corso

    Il corso durerà 16 ore e sarà diviso in tre moduli:

    • Modulo 1 - 6 ore - Welfare Aziendale: riferimenti normativi e principali vantaggi fiscali
      • Cos’è e perché applicare un piano welfare – Prospettiva persone e Azienda;
      • Principali riferimenti normativi in materia di Welfare Aziendale e vantaggi fiscali per lavoratori e azienda.
    • Modulo 2 - 6 ore - Strategie e modelli di Welfare Aziendale
      • Politiche strategiche di sviluppo professionale e di incentivazione del responsabile risorse umane (HR);
      • politiche retributive e politiche di welfare sotto forma di fringe benefit e di fornitura diretta di servizi;
      • Modelli di welfare aziendale e principali differenze.
    • Modulo 3 - 4 ore - Come costruire un piano di Welfare Aziendale e metterlo in pratica
      • Analisi dei fabbisogni professionali del personale in relazione agli obiettivi aziendali;
      • Come strutturare un piano di welfare aziendale.

    Docenti del corso:

    • Dottor Giuseppe Guarasci - Professionista iscritto all’albo del Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma ed all’albo dei Revisori legali; esperto in consulenza fiscale e del lavoro

    Coordinamento:

    • Alessia Veneziane - Referente dei progetti di formazione finanziata per Informazione Fiscale

    Quando e come partecipare al corso

    Il corso si terrà interamente online ed è gratuito per le aziende e gli studi professionali che vogliono fruire dell’opportunità offerta dalla formazione finanziata.

    Il corso in oggetto nello specifico ha un prezzo teorico di mercato di 2.400,00 euro più IVA, non dovuto per i lavoratori dipendenti delle aziende che possono fruire dei vantaggi offerti della formazione finanziata (che, peraltro, poi possono essere sfruttati ogni anno anche per i corsi obbligatori come nel caso di privacy, sicurezza sul lavoro, haccp, ecc ecc).

    Il corso si terrà interamente a distanza ed in diretta (cd FAD sincrona) e consentirà ai partecipanti di ottenere un attestato di partecipazione, la valutazione delle competenze acquisite ed il materiale didattico oggetto del corso.

    Durante il corso è obbligatorio che i partecipanti siano muniti di microfono e videocamera attivi e funzionanti.

    In caso di interesse si prega di compilare il form, inserendo i contatti di riferimento (indirizzo email e numero di telefono del referente aziendale per il corso) e qualsiasi richiesta di ulteriori informazioni sul corso:

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